21 dicembre, 2005

 

Il treno è ecologico e conviene. E la psicologia?

Il treno è ecologico ed economico. I camion, i pullman e le auto sono costosi e inquinanti. Dunque anche in Val di Susa è la linea ferroviaria che si dovrebbe potenziare (o ricostruire ex novo per l'alta velocità), proprio per ridurre il traffico infernale di Tir e auto che sta rovinando una valle, peraltro non bellissima e già molto rovinata dall'uomo (cemento, casacce, argini, pali, fabbrichette, strade d'ogni tipo, centrali, viadotti, autostrade, tralicci, antenne ecc). Ma la posizione reazionaria ed egoisticamente "Nimby" ("not in my backyard", non nel mio cortile) dei valligiani, a cui i no-global violenti venuti da tutta l'Italia hanno offerto braccia e menti (be', più le prime, rafforzate dai randelli, che le seconde...), è di un'ottusità unica. In pratica dicono "no" alla nuova linea, e basta. Come se la linea ferroviaria dovesse servire solo a loro e non all'Italia, all'Europa. Come se la valle fosse di loro proprietà esclusiva e non di tutti gli italiani. Ripeto, una posizione ottusa. Un ricatto alla Ghino di Tacco.
Allora, la prossima volta che i cretini della Val di Susa si azzardano a varcare le porte di Milano e Roma, li ricacciamo indietro con i vigili armati? O gli chiediamo una tassa per farli entrare, come fanno a Londra? E sì, perché in base allo stupido principio che la Valle è di loro "proprietà", anche Milano e Roma sono nostre. E se permettete, noi i sottosviluppati extra-europei di Borgone o Bussoleno a piazza Duomo o al Campidoglio proprio non ce li vogliamo. Uno a uno, e palla al centro.
Ma vediamo i costi spiccioli dei vari trasporti. Ce li fornisce Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc. Per "costi" si intendono quelli esterni complessivi (ambientali, sanitari, di congestione).
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Costi per il trasporto passeggeri:
Strada: 8,11 cent di euro per passeggero chilometro;
Rotaia: 2,05 cent di euro per passeggero chilometro;
Aereo: 4,02 cent di euro per passeggero chilometro.
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Costi per il trasporto merci:
Strada: 12,51 cent di euro per tonnellata chilometro;
Rotaia: 1,97 cent di euro per tonnellata chilometro;
Aereo:15,48 cent di euro per tonnellata chilometro.
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E’ evidente, insomma, che la rotaia, cioè il treno, conviene. Perché allora - si chiede Mastrantoni in una sensata lettera a Notizie Radicali - tanta opposizione alla linea TAV Torino-Lione? Be', per cominciare, esiste una opposizione diffusa a tutto ciò che può modificare abitudini radicate. Succede per la TAV, per gli impianti di smaltimento dei rifiuti (vedi Acerra), per i depositi di scorie radioattive, ecc. Insomma, l'uomo di oggi è sempre più egoista e ottuso. Accetta volentieri le comodità che il progresso può dare, ma poi non accetta il rovescio della medaglia, cioè i problemi che ne derivano. L'ultimo esempio? Oggi torna di moda il nucleare, ma nessuno è disposto ad accoglierne i rifiuti. Vedi la rivolta di Scanzano Ionio.
D’altra parte chi gestisce queste attività [aziende, enti locali, Stato, NdR] ha un approccio "verticale" alla soluzione dei problemi. In pratica si decide tutto a tavolino tra esperti, imprenditori e politici. E i cittadini consumatori? A noi , però, che ci sono stati in passato vari incontri con i sindaci e i comitati della Valle. O no?
Un esempio oggi comune è quello delle conseguenze prevedibili sull'ambiente. La valutazione di impatto ambientale (VIA) dovrebbe essere fatta prima che si decida dove collocare strutture che comportino significative modifiche territoriali. Non dopo che è stato già deciso il luogo, come si fa oggi. Ecco, forse nel caso della Val di Susa, non aver fatto il VIA per tempo induce oggi alla protesta.
Siamo alle solite, nei rapporti tra poteri e cittadini il difetto è quasi sempre di psicologia. Più che non sapere o non fare, in genere "non si fa sapere", si agisce sempre in segreto. Il che poi si traduce per tutti (ditte, Stato, cittadini) in costi aggiuntivi e imprevedibili. Compresi quelli di ordine pubblico... Quando metteremo in Costituzione il principio della trasparenza delle decisioni? O così, come temono alcuni che conoscono bene i "loro polli" (gli italiani), "non si farà più niente?

NOTA di sei anni dopo. Pur restando un grande sostenitore del treno, l'acquisizione di informazioni più complete mi ha fatto cambiare idea sulla TAV in Val di Susa. Come scrivo in un articolo dettagliato e complesso del 2011, mi sono accorto semplicemente che questa Grande Opera, come il Ponte sullo Stretto di Messina, non serve, ma è pura speculazione. E anzi, se ci tengono tanto, chissà quali interessi obliqui e intrallazzi nasconde. Una linea ferroviaria Torino-Lione esiste già, infatti, ed è quella che funziona oggi. Ebbene, è sotto-utilizzata, perché non c'è grande richiesta di mercato, né si prevedono aumenti futuri. E allora?

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