21 gennaio, 2006

 

Coppola rossa sull'Unità. Dal quartierino al giornalino: sempre furbetti sono

L’onesto Fassino, poveretto, si è sgolato a forza di dire che i Ds non c’entrano niente con le torbide trame di Unipol, Consorte e dei "furbetti del quartierino". Tutte insinuazioni di giornali scandalistici e di inqualificabili poteri forti. Ma come, i poteri forti non stavano, almeno in parte, coi Ds? Il povero D’Alema ha la voce rauca peggio di quando fa lo skipper sulla barca Ikarus, pagata con un mutuo acceso presso la famosa Banca Popolare (e skipper e mutuo ormai gli riescono più naturali che fare il politico, diciamo), a forza d’urlare che, sì, i collegamenti Ds-Unipol sono antichi, storici, ma mai il Partito ha avuto mani in pasta nella scalata alla Bnl. O comunque non ne conosceva dettagli e giochi sotterranei. Tutto bene: crediamoci.
Ma, purtroppo, è proprio il giornale dei Ds a rimetterci sulla pista giusta. Che ti ha combinato L’Unità? Oggi ha pubblicato un’intera pagina di pubblicità del Gruppo Coppola in cui si polemizza col Sole-24 Ore. Questo Coppola per noi è un perfetto sconosciuto, ma Mario Sechi assicura su Legno Storto che si tratta proprio dell’imprenditore Danilo Coppola, uno dei famosi "furbetti del quartierino", per dirla alla Ricucci, noto anche come consorte (oops, volevamo dire marito), beato lui, della Falchi.
Evviva la faccia tosta. Migliore scelta dei tempi il direttore dell’Unità e la segreteria Ds non potevano avere. Non chiamiamola doppiezza togliattiana, no, fa troppo anni '50. Vogliamo chiamarla almeno "clamorosa zappa sui piedi"?

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