18 gennaio, 2006

 

Vergogne d'Italia: i politicanti in Sicilia si aumentano lo stipendio

La privata cordialità e gentilezza dei suoi abitanti è proverbiale. L'ospitalità quasi eccessiva. Bella la terra, raffinata la cultura del cibo. La tranquillità d'una vacanza assicurata. Poteva essere una grande regione. E invece? La vita pubblica e sociale è un disastro in Sicilia, e unicamente per colpa dei siciliani. Le strade sono in dissesto, ci vogliono ore per andare da Palermo a Catania, l'abusivismo edilizio è dilagante, i controlli carenti ovunque, la sanità degradata (decine gli "incidenti" solo nell'ultimo anno), di igiene non parliamo, l'acqua potabile è poca non tanto per avarizia della Natura ma per difettosa raccolta, canalizzazione e manutenzione da parte dell'uomo.
In Sicilia l'incuria e l'inefficienza degli amministratori locali, la corruzione, lo spreco del denaro pubblico, il nepotismo, i favori agli amici, i privilegi, gli imbrogli politici, sono vere e proprie "regole sociali" osservate da tutti: centro, destra e sinistra, giovani e vecchi. Anzi, le hanno già esportate da tempo nel Continente.
La Sicilia, insomma, solo per le colpe esclusive dei suoi abitanti, della sua classe dirigente, è oggi un isola di inciviltà sociale. Un panorama che la privata cordialità, dolcezza e gentilezza dei suoi abitanti, come anche la squisita ospitalità e il mangiar bene, non possono neanche lontanamente compensare. Perché in Sicilia, per colpa degli uomini, si vive male, tra troppe ingiustizie, troppi favoritismi, troppa corruzione, troppi sprechi.
Ebbene, una classe politica così inefficiente e corrotta si è data (evviva l'autonomia) stipendi alti e soprattutto migliaia di collaboratori inutili. Ora, mentre i deputati della Camera hanno almeno avuto il pudore di ridursi lo stipendio del 10 per cento (non i senatori, però), i deputati dell'Assemblea regionale siciliana hanno avuto la faccia tosta di aumentarsi appannaggio e spese, anziché diminuirli per la crisi economica. Riporta la Apcom che ieri l'Assemblea a Palermo ha votato l'aumento del bilancio regionale di ben 7 milioni e 55 mila euro rispetto al 2005. in tutto, il bilancio annuo regionale della Sicilia è di ben 149 milioni e 240 mila euro, di cui 21,9 milioni di euro come compensi ai deputati locali (400mila euro in più dell'anno scorso).
La colpa non è della gente, ma dei politici, dirà il solito italiano. No, siamo in democrazia liberale: le colpe sono sempre degli elettori. E visto che i simpatici siciliani hanno anche il vizio di protestare e lamentarsi facilmente, per ogni nonnulla, contro lo Stato, contro l'Italia, come mai non protestano duramente contro i loro rappresentanti a Palermo? Possibile che tutta la loro polemica si fermi davanti agli "amici" del Palazzo della regione?
Quante volte, troppe, abbiamo sentito il politicante, l'amministratore locale, la moglie, il padre, la vedova, l'orfano, il professore, lo studente, esclamare di fronte alle telecamere la classica frase del meridionale frustrato e borbonico: "Che fa lo Stato? Ci deve aiutare", se non addirittura - proprio loro - "Mi vergogno di essere italiano". E se ora qualcuno dicesse finalmente a questi politicanti furbi e corrotti, a questa gente disattenta, ignorante e provata dalla sorte, ma non di meno responsabile dei suoi errori, che è vero tutto il contrario, e che sono loro la vergogna d'Italia?

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