20 giugno, 2006

 

I mulini a vento e la "mafia dell'eolico". Da battuta a realtà

Si può ingaggiare una battaglia contro i mulini a vento? Si può e si deve. Ma a differenza di Don Chisciotte e Sancho Panza, stavolta le persone per bene devono vincere.
Un tempo c'era la "eco-mafia", ora la malavita si è specializzata e ha inventato la "eolo-mafia". Eolo, dio dei venti, vi suggerisce nulla? Ma sì, le truffe dell'energia eolica, la cui produzione è resa possibile in modo artificiale solo con gli antieconomici incentivi a fondo perduto dati ai Comuni, e gli alti prezzi ai quali gli Enti o lo Stato fingono di acquistare la poca energia realmente prodotta in un Paese povero di vento come il nostro. Senza contare le bustarelle e la ricaduta di corruzione in un'Italia già corrotta di suo. E il danno estetico grave e irreparabile alla skyline del paesaggio italiano, con altopiani e creste montuose devastate da centinaia di torri d'acciaio alte fino a 130 metri, dalle enorme pali rotanti che fanno strage di uccelli rari. Dobbiamo continuare? Basta così. Perfino nella ventosa Germania oggi si protesta contro l'uso industriale e massiccio di questa "energia alternativa", che noi ecologisti delle prima ora avevamo previsto - figuriamoci - solo per piccoli consumi di fattorie isolate. Un business altamente speculativo quello dell'eolico che col beneplacito dell'Unione Europea toglie a tutti per dar da mangiare a pochi privilegiati. E questi ultimi, per ulteriore beffa, condiscono il loro discorsi nei convegni con un'orgia d'insopportabile retorica da "sessantottini" fuori tempo massimo. Ma il risultato pratico è quello che conta. E senza neanche tener conto dell'incommensurabile danno estetico (che per il Bel Paese è un grave danno economico e culturale) i bilanci economici ed energetici sono e saranno sempre in rosso, come ha documentato un'accurata inchiesta di Der Spiegel. Ma ora sentite l'ultima, accaduta in Italia, secondo un comunicato di Italia Nostra (Nico Valerio).
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La notizia è di quelle ghiotte: il fatto, appurato dalla magistratura, che Cosa Nostra e ‘ndrangheta hanno scoperto l’affare nello sfruttamento delle energie rinnovabili come quella eolica. In Sicilia e Calabria coinvolti amministratori locali ed industrie tedesche. I casi finora accertati sono due, con amministrazioni locali e le grandi multinazionali straniere dell’ eolobusiness. Così, il piccolo comune di Vicari, 3200 anime in provincia di Palermo, ha il Consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose, perché, si legge nel decreto di scioglimento del 25 ottobre 2005, "l’organo ispettivo ha evidenziato diverse incongruenze nella stipula della convenzione con la società prescelta dall’amministrazione comunale per la realizzazione di un impianto eolico". Ma è noto, business are business. Ancora.
Questa volta ci spostiamo nel crotonese nel comune di Isola Capo Rizzuto; un industria tedesca aveva chiesto l’autorizzazione a costruire un parco eolico ma, al momento di leggere i documenti, esce fuori che la proprietà dei terreni sui quali avrebbe dovuto essere costruito il "parco", era di proprietà di una sanguinaria cosca del luogo. Quindi, almeno per ora, affare sfumato per la ‘ndrangheta. Di fronte ad un caso così preoccupante, ci si sarebbe aspettati un risonanza della vicenda capace di aprire un dibattito critico tra amministratori della cosa pubblica, associazioni ambientaliste e forze produttive...invece niente.
"La notizia non mi sorprende più di tanto; neanche il silenzio assordante della stampa e delle altre associazioni ambientaliste", ha affermato il presidente di Italia Nostra, Carlo Ripa di Meana, "sono anni che il Comitato Nazionale del Paesaggio prima ed Italia Nostra poi, denunciano i rischi e le anomalie del business eolico in Italia. Sono anni che mettiamo in guardia, circa le pesanti anomalie generate dalla Legge Bersani sul mercato delle energie rinnovabili, tutto a favore dell’energia eolica a scapito del solare fotovoltaico, per un Paese, il nostro," conclude Ripa di Meana, "che ama fregiarsi dell’epiteto di ‘paese del sole’ ". I fatti sono allarmanti se pensiamo poi che la maggior parte delle torri installate in Italia, e da installare sono, situate proprio nel Mezzogiorno d’Italia.
Staremo a vedere. Quel che è sicuro, è che Italia Nostra non mancherà certo di far sentire forte e chiara la propria autorevole voce.
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E noi del Salon Voltaire siamo con Italia Nostra, ovviamente. Proprio perché qualche conoscenza di ecologia ce l'abbiamo...

Comments:
Documentati meglio sulle potenzialità dell'eolico. E prima di parlare sarebbe meglio conoscere bene le cose. Sto parlando della tecnologia su cui sputi e che ti consente di respirare un po' meno CO2.
 
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