01 luglio, 2006

 

Superstizione e affari. Dalle ciotole del Calvario ai guanti da stimmate

Centinaia di pullman si preparano a raggiungere Roma da ogni parte d’Italia e d’Europa. I devoti di Padre Pio si mobilitano perché dal 12 al 23 luglio saranno esposti in una gigantesca mostra un migliaio di oggetti appartenuti al frate proclamato santo da papa Wojtyla nel 2002.

Sarà visibile il guanto di lana con il sangue delle prime stimmate comparse sulle mani del frate di Pietrelcina. E ci sarà anche una strana lettera dal contenuto un po’ misterioso. La scrisse di suo pugno Padre Pio in data 20 marzo 1968, cinque mesi prima di morire. Era indirizzata a un suo confratello al quale diceva: «Dio sta per chiamarmi, lascio tre oggetti, la ciotola che bagnò il labbro di Gesù sul Calvario, la lucerna che illuminò i cristiani al Colosseo e il vaso in cui bevve l’apostolo Pietro». I tre oggetti sono stati ritrovati e vengono custoditi nel caveau di una banca.

Addirittura c’è chi si è spinto a immaginare che la ciotola, grande quanto un normale bicchiere, corrisponda al Sacro Graal di cui favoleggiano i Templari. Gran parte del materiale è rimasto ad ammuffire per anni in una cassapanca, dove l’aveva conservato Giorgio Festa, il medico inviato dal Sant’Uffizio nel 1919 a San Giovanni Rotondo per verificare se le stimmate erano autentiche oppure quel frate era un impostore.

Festa rimase vicino a Padre Pio 21 anni, cambiava le bende sulle stimmate e due volte lo sottopose a intervento chirurgico senza anestesia. Metteva da parte tutto, bende, guanti e i regali ottenuti da Padre Pio, il più notevole dei quali è il crocefisso che segnò nel 1903 la vestizione del frate. Il pronipote del dottor Festa, Alessandro, ha ritrovato questo autentico tesoro, fra cui le medagliette con la Madonna delle Grazie fatte coniare dal frate. Alessandro Festa ne ha parlato con Rino Fiumara, un impresario musicale titolare di un enorme spazio espositivo al Parco Le Rughe, sulla via Cassia, 25 chilometri dal centro di Roma.

Ed è nata l’idea di una grande mostra. Titolo «La grande luce, Padre Pio tra scienza e fede». Mancano ancora due settimane all’apertura dell’esposizione ma la voce si è diffusa e da mezzo mondo stanno arrivando richieste di poter ospitare in futuro la mostra. Si è fatto sentire un banchiere svizzero e perfino un principe saudita.

Ma per ora le uniche trattative sono state avviate con il Centro Rockefeller di New York. Attorno ad alcuni oggetti, come la ciotola che il frate accosta al calvario di Gesù e il guanto con le stimmate, si è scatenata un’oscura guerra. Il nipote del dottor Festa riceve continue minacce di morte da parte di misteriosi personaggi che, a quanto pare, vorrebbero impossessarsi delle reliquie. Perciò la mostra sarà presidiata da guardie armate. E la sera gli oggetti più importanti verranno portati via e rimessi a posto il giorno dopo.

MARCO NESE, Corriere della Sera, 2 luglio

Comments:
Il titolo è insultante. E' quello del CorSera? Conosco le persone e hanno davvero Fede in S. Pio o comunque credono nell'attuale inspiegabilità di taluni fenomeni. Vorrei sapere dov'è l'affare? Perché per accusare ci vogliono le prove!
 
Magnifico!
Mi pare un ghiotto e cospicuo materiale informativo da inviare quanto prima a Dan Brown per il suo nuovo romanzo (Il Codice Petralcina).
 
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